Il rigetto degli impianti dentali è un tema che può generare molta paura ed incertezze che possono farti abbandonare l’idea di sottoporti a questo trattamento.
In questo articolo, noi dello Studio Dentistico Pieroni, chiariremo tutti i tuoi dubbi a riguardo!
Esiste davvero il rigetto degli impianti dentali?
Innanzitutto, è importante chiarire il primo vero e proprio mito riguardo il rigetto degli impianti dentali: cioè che in realtà non esiste!
In termine medico si definisce “rigetto” la reazione biologica alla presenza di un corpo estraneo nell’organismo. Si intende, dunque, una situazione in cui il sistema immunitario individua una presenza che ritiene anomala e la attacca. Si parla di rigetto più comunemente in riferimento a trapianti di organi. Con gli impianti dentali questa reazione così violenta da parte dell’organismo, semplicemente, non avviene.
Ecco i vari motivi:
- le radici artificiali che vengono comunemente utilizzate per le procedure implantari sono appositamente studiate per integrarsi senza alcuna complicazione con il tessuto osseo in cui viene inserita. La particolare lega di titanio con cui le fixture sono create è completamente bio-compatibile e i particolari trattamenti superficiali che caratterizzano gli impianti di alta qualità non causano alcuna reazione allergica, neanche minima. In passato, quando venivano utilizzati impianti di fattura meno affidabile era possibile sentir parlare di qualche raro caso di allergia, ma grazie alle nuove tecnologie che sono state sviluppate nel corso di anni questa è una paura che puoi assolutamente dimenticare;
- i trattamenti di impianto dentale e tutti i materiali che sono utilizzati durante la procedura sono completamente sterili. Vengono prese tutte le precauzioni possibili per garantirti un’operazione sicura e priva di rischi di infezione batterica.
Quindi puoi stare tranquillo, perché le possibilità che un impianto dentale venga rigettato spontaneamente sono assolutamente nulle.
Il fallimento implantare precoce
Questo, purtroppo, non vuol dire che non possano accadere degli imprevisti che causano il fallimento della procedura implantare nei mesi successivi all’intervento.
Si parla, appunto, di fallimento implantare quando, per una serie di motivi che osserveremo a breve, la radice artificiale non si integra correttamente con il tessuto osseo, compromettendo il buon esito del trattamento. Questa evenienza si verifica in una percentuale di casi molto bassa, ma è giusto che chi si sottopone alla terapia implantare ne conosca anche i limiti.
Quali sono le cause del fallimento implantare precoce?
- urti o traumi: eventi traumatici di natura esterna, se eccessivamente violenti, possono causare la perdita dell’impianto allo stesso modo in cui possono compromettere la stabilità degli elementi dentali naturali;
- mancanza di igiene orale: questa, sfortunatamente, è la causa più comune che porta al fallimento implantare. Le radici artificiali hanno bisogno di attenzioni davvero significative durante la normale routine di igiene orale per evitare che la zona perimplantare, cioè i tessuti intorno all’impianto dentale, vengano infettati da batteri e microrganismi. Nei primi mesi, quelli in cui si deve stabilire il legame chiamato osteointegrazione tra osso e impianto, evitare che la zona operata venga a contatto con la placca batterica è determinante per aumentare il successo della terapia. Anche una volta integrato l’impianto, l’igiene orale domiciliare e i controlli periodici con dentista e igienista sono fondamentali per prevenire una complicanza tardiva che può portare anch’essa alla perdita dell’impianto, ovvero la perimplantite (ma di questo parleremo in un altro post);
- comportamenti poco salutari: osservare comportamenti poco salutari può compromettere la salute dei tessuti attorno all’impianto dentale. Come abbiamo visto anche in questo nostro articolo, il fumo in particolare è particolarmente dannoso per la salute dei tessuti, in quanto li indebolisce e favorisce la proliferazione dei batteri; lo stesso fumo abbassa di qualche punto la percentuale di successo del processo di osteointegrazione
- errore clinico: benché sia estremamente raro e praticamente impossibile negli studi dentistici più affidabili, esiste una minuscola percentuale di casi in cui il trattamento implantare fallisce a causa di errori da parte dell’implantologo. Sterilizzazione impropria, errori durante l’innesto della vite in titanio ed altri errori umani possono causare l’incorretta osteointegrazione e la caduta dell’impianto
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